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Quando si parla di nastri trasportatori, la tipologia della bordatura rappresenta uno degli elementi che più influenzano la resa, la durata e la sicurezza del processo produttivo. Ogni settore industriale presenta infatti esigenze specifiche legate alla temperatura, alla tipologia di materiale trattato, alla velocità di avanzamento e al livello di sollecitazione meccanica a cui il nastro è sottoposto. Per questo motivo esistono diverse configurazioni di intreccio, ognuna pensata per rispondere a precise necessità operative.
In questa prima parte dell’approfondimento, analizziamo tre tipologie molto diffuse nel campo dei nastri metallici: i nastri a bordi saldati, quelli a bordi agganciati e i nastri con bordi rinforzati. Si tratta di soluzioni che, pur basandosi su principi costruttivi simili, presentano differenze sostanziali in termini di struttura, flessibilità e resistenza. Comprendere queste caratteristiche permette alle aziende di scegliere il nastro più adatto ai propri processi, migliorando efficienza, sicurezza e durata dell’impianto.
La prima tipologia che incontriamo è il nastro trasportatore a bordi saldati, conosciuto anche come nastro bilanciato. Questo intreccio si compone di spirali con torsioni alternate, a destra e a sinistra, collegate tra loro da traversini pre-ondulati che conferiscono omogeneità e solidità alla struttura. La saldatura dei bordi crea un rinforzo continuo che permette al nastro di mantenere la sua forma anche in condizioni di forte stress. È una soluzione particolarmente versatile, impiegata in aziende alimentari, cartarie, meccaniche e in tutti quei contesti dove è necessaria un’alta stabilità dimensionale.
Accanto ai bordi saldati troviamo i nastri trasportatori a bordi agganciati, caratterizzati da una struttura formata da spirali collegate da traversini dritti e da un bordo a forma di gancio. Questa configurazione lascia spazio alla naturale dilatazione del metallo quando esposto al calore, evitando tensioni dannose e prolungando la vita operativa del nastro. È una scelta molto apprezzata nei settori alimentare, vetrario e minerario, dove i cicli lavorativi prevedono variazioni termiche importanti e continui carichi meccanici. Il bordo agganciato assicura al nastro flessibilità e leggerezza strutturale, qualità che lo rendono adatto a trasporti pesanti e a processi ripetitivi.
Infine, nei contesti a più intensa sollecitazione, entrano in gioco i nastri trasportatori con bordi rinforzati. In questo caso i bordi vengono compressi durante la produzione per aumentare la resistenza all’usura e prevenire l’apertura delle maglie sotto stress. Si tratta di una soluzione pensata per le applicazioni più critiche, come i trattamenti termici o i processi che prevedono un’elevata temperatura. Il rinforzo consente al nastro di affrontare cicli lunghi e continui mantenendo stabilità e durata nel tempo, un fattore essenziale per gli impianti che richiedono continuità operativa senza interruzioni. La sua capacità di resistere alle temperature elevate lo rende inoltre ideale per l’utilizzo nei forni industriali, dove il metallo è sottoposto a sollecitazioni termiche estreme senza rischio di deformazioni o rotture
Queste tre tipologie rappresentano solo una parte delle varianti disponibili nel mondo dei nastri trasportatori metallici, ma costituiscono la base ideale per comprendere come le differenze nell’intreccio e della saldatura laterale possano determinare prestazioni molto diverse. Nella prossima parte approfondiremo altre configurazioni e i loro ambiti applicativi, per offrire una panoramica completa delle soluzioni dispon
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